Nell’istante stesso in cui veniamo concepiti siamo già portatori di un’enorme quantità di informazioni ambientali e famigliari.
A partire da quel momento la mole di informazioni non fa che crescere, modularsi, modificarsi in base a ciò che accade nell’ambiente circostante.
L’ambiente circostante, per un feto, è naturalmente la madre.
Ne consegue che il modo in cui la madre vive ogni esperienza, cosa le accade, come sta e come si sente assumono un’importanza cruciale per il bambino.
Ne ho accennato anche in QUESTO articolo, che vi consiglio di leggere.
Le informazioni che riceve, sotto forma di molecole delle emozioni, ormoni, neurotrasmettitori, impulsi elettromagnetici e segnali biochimici, sono fondamentali in un contesto di formazione di organi e strutture poiché vanno a modularne e alterarne la creazione e la funzionalità.
Oggi però vorrei riflettere sulle informazioni che portiamo con noi da prima del concepimento, informazioni di cui noi non abbiamo alcuna consapevolezza ma che vengono ampiamente utilizzate nella nostra vita, sotto forma di comportamenti, schemi di reazione inconsci, dinamiche relazionali ed emozionali.
Il DNA, ne abbiamo già parlato, è un immenso database di informazioni.
Queste informazioni possono essere codificate nei geni, a livello epigenetico, oppure nel campo elettromagnetico.
Le memorie culturali, sociali e famigliari sono informazioni inconsce presenti in ciascuno di noi, e guidano in molti modi il nostro agire.
Per quanto riguarda l’inconscio famigliare, per esempio, il nostro comportamento può essere legato a memorie di famiglia, vissuti, lutti, segreti.
Come ogni campo energetico, anche l’inconscio famigliare tende all’equilibrio. Per questo motivo, è possibile che un figlio ripeta esperienze famigliari per riequilibrare quelle passate oppure per completare azioni interrotte, o per liberare la famiglia di un peso.
Ognuno di noi è stato “scelto” da questo campo per portare in equilibrio alcune di queste, grazie ai talenti di cui è portatore.
Liberare significa svolgere un profondo lavoro introspettivo di comprensione della dinamica in oggetto, dell’influenza che ha nella propria vita, per poi restituirla sanata alla famiglia con atti fortemente simbolici. Questi gesti sono importantissimi, poiché l’inconscio riconosce simboli e archetipi, che sono il suo “linguaggio”.
Così, per esempio, studiando gli schemi famigliari e il vissuto individuale la persona può comprendere e affrancarsi finalmente da comportamenti o dinamiche che generano sofferenza.
È una strada verso la propria libertà, poiché spogliandosi di vecchi meccanismi, si torna sempre più vicini alla manifestazione pura di sé stessi.
E più si torna se stessi, più si agisce secondo la propria coscienza, secondo lo scopo della propria anima.
E si è liberi.